mercoledì 9 novembre 2016

"El Papu" Gomez e l'isola che non c'è
Alejandro Gomez potrebbe benissimo essere un personaggio ideato dalla mente di James Matthew Barrie, che seduto su una panchina ad Hyde Park diede vita ad uno dei personaggi più amati della letteratura: Peter Pan.
La vita del Papu ricorda in molti aspetti quella del ragazzino vestito di verde che volando verso la seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino raggiungeva l'isola che non c'è.
Il bambino di albiceleste vestito infatti non è mai cresciuto, si è fermato a 165cm e ha mantenuto un irriverente gioia di vivere che solitamente palpita nelle rotondità delle guance dei bambini. L'ultimo episodio che ne evidenzia l'essenza di eterna fanciullezza è la fascia di capitano raffigurante "Holly e Benji" che il Papu ha indossato in occasione di Sassuolo-Atalanta. Gara che per inciso la Dea ha vinto per 0-3 e dove Gomez ha aperto le marcature con un gol da rapace.
Ma la storia di Papu Pan inizia in Argentina, in quella Buenos Aires che ha dato i natali a svariati artisti del fùtbol, e precisamente nel Arsenal Fùtbol Club dove alla precoce età di 14 anni viene convocato nel ritiro precampionato con la prima squadra. 
A soli 17 anni, poi, l'allenatore del club di Sarandì, tal Jorge "Burru" Burruchaga ne rimane folgorato e lo fa esordire.
Nei quattro anni che seguono il Papu colleziona 77 presenze e 14 gol, di cui i più importanti sono i due segnati in finale della Copa Sudamericana, che ne valgono il titolo, nel leggendario Stadio Azteca, unico stadio insieme al Maracanà  ad aver ospitato due finali dei mondiali e che nel '86 ha visto trionfare l'Argentina per 3-2 contro la Germania, proprio con un gol del suo allenatore Burruchaga; corsi e ricorsi della storia.
Il sodalizio con i propri allenatori è un altro fil rouge nella carriera del Papu: infatti nel 2009 passa al San Lorenzo, squadra che vanta un tifoso speciale in Città del Vaticano, dove viene allenato da un giovane allenatore che negli ultimi anni sta avendo una carriera di altissimo livello e che probabilmente in questo momento è tra i primi 3 allenatori al mondo: El Cholo Simeone
L'esperienza con i Boedi dura solo un anno perché nell'estate del 2010 Gomez sbarca nel calcio europeo, al Catania, dove un anno dopo lo raggiunge come tecnico il Cholo che con il tridente albiceleste composto dal Papu, Maxi Lopez e Bergessio conquista una strepitosa salvezza.
I tre anni a Catania sono emozionanti e pieni di vita per Gomez e terminano nel 2013 quando, al top della carriera, sbaglia scelta di vita e va a giocare in Ucraina. Quella al Metalist è l'unica esperienza grigia di una vita a colori che però si riaccende subito d'azzurro nel 2014: Il Papu infatti sposa la causa bergamasca e firma con l'Atalanta, squadra che in quanto ad argentini la sa lunga. Da Humberto Maschio a German Denis passando per Caniggia la Dea ha sempre sospirato per i campioni che provengono dalla terra del fùtbol.
Il Papu con l'Atalanta gioca sempre meglio ogni stagione, con un crescendo di prestazioni che lo hanno innalzato ad idolo della curva atalantina e alla fascia di capitano.
L'estate appena trascorsa è stata all'insegna dei balletti in riva al mare o a bordo piscina e ha visto due assoluti protagonisti:
Gianluca Vacchi e il Papu Gomez
Infatti il capitano dei bergamaschi è un fenomeno di simpatia oltre che sul campo da gioco, perché la sua indole bambinesca è una risorsa preziosa, una qualità che ne fa di lui un inno al calcio romantico, quello giocato per passione da un bambino nella sua cameretta con una pallina ricoperta di polvere di stelle.
L'Atalanta di quest'anno, guidata da un maestro di calcio come Gasperini, sta facendo sognare tifosi e appassionati con grandi prestazioni a suon di gol e di giocate ad alta velocità. Una squadra giovane capitanata da un ragazzo non più giovane ma che non vuole crescere mai..
Papu Pan.
R.M.





Nessun commento:

Posta un commento