domenica 2 ottobre 2016

DIEGO PEROTTI
Essere figlio d'arte in Argentina non è una condizione facile. Essere figlio d'arte di un idolo Xeneizes a Buenos Aires è ancora più pesante. Il carico di aspettative che ci si porta dietro può letteralmente schiacciarti, specialmente se sei un ragazzo timido e gracile. Specialmente se erediti il cognome da El Mono Perotti e il nome da El Pibe De Oro Diego Armando Maradona.  Papà Hugo Perotti giocò con Maradona nel Boca e vinse insieme a lui un campionato nel 1981, segnando nella partita più importante su assist del Diez. Il 26 Luglio 1988 El Mono alla nascita di suo figlio si ricordò di quell'assist ricevuto dal più grande 10 della storia del calcio e lo omaggiò chiamando il figlio con il suo nome. Diego Perotti.
La vicenda di Hugo Perotti è singolare, un miscuglio di fato, magia, passioni sregolate e sfortuna; o più semplicemente El Mono era un fuoco che ardeva con troppa intensità e per questo si è spento presto, ma quanto brillava.. A soli 19 anni vinse la Copa Libertadores con il Boca Juniors decidendo la finale con una doppietta e a soli 25 anni si ritirò dal calcio per un infortunio al ginocchio. Una stella cadente che ha lasciato il segno del suo passaggio nei quartieri della Boca
Diego cresce nelle giovanili del Boca, ma soffre, gli allenatori sono durissimi con lui che è troppo fragile, troppo gracile per reggere quella pressione e allora smette di giocare a calcio per studiare. Ma il richiamo del campo è troppo forte, e per un ragazzo con quel nome e quel cognome il destino ha ben altri piani. Diego si presenta ad un provino per il Deportivo Moròn e viene preso, naturalmente.  Gli basta un anno nelle giovanili per poter essere titolare con la prima squadra ed entrare nei radar di uno dei migliori talent scout del calcio europeo: Monchi, direttore sportivo del Siviglia, a cui sono sufficienti 200 mila euro per portarlo nel club andaluso.  
Viene schierato come esterno nel 4-4-2 e a 21 anni, con un gol di testa allo scadere contro il Deportivo la Coruna, regala al Sevilla la qualificazione per la Champions League e suscita l'interesse della Juventus che arriva ad offrire 14 milioni di euro per lui ma l'offerta viene respinta dagli andalusi.
Proprio quando tutto sembra essersi messo per il meglio per El Monita, la "scimmietta", gli infortuni iniziano a perseguitarlo: dall'autunno del 2011 a metà del 2013 non gioca più di 7 partite consecutive, così torna al Boca Juniors in prestito ma gli infortuni lo seguono anche dall'altra parte dell'oceano e in totale gioca solamente 32 minuti. A 25 anni, come suo papà, pensa seriamente al ritiro. 
Con 350 mila euro il Genoa di Gasperini gli da fiducia e lo acquista. Curioso come la rinascita di questo giocatore che viene dal Boca, squadra fondata da genovesi, passi proprio per La Superba ma nei calciatori argentini la componente destino è spesso rilevante. 
Perotti in Serie A rinasce, è di nuovo quel giocatore imprevedibile sulla fascia che regala delle gemme ai propri attaccanti. 
Nel Gennaio 2016 arriva una chiamata che non ammette un rifiuto e Diego passa alla Roma alla corte di Spalletti che non lo impiega come esterno ma dietro le punte come Enganche, ruolo che in certi circoli in Argentina dicono sia morto con il ritiro di  Juan Roman Riquelme, non a caso l'idolo indiscusso di Diego Perotti. L'Enganche è il "gancio" tra il centrocampo e l'attacco, è l'uomo che sente le pulsazioni della partita e ne decide il ritmo del battito cardiaco. 
A Roma stiamo vedendo Perotti al suo meglio: giocate illuminanti, assist, gol decisivi, tanta passione e poi quei dribbling.. Il modo di dribblare degli Argentini non è lo sfavillio circense dei brasiliani, ma una danza sui tempi di gioco. Un Tango, che deriva dal verbo "tangere, toccare" e il dribbling degli argentini e la loro magia nel gioco risiede proprio nel tocco del pallone. 
L'inizio della stagione corrente di Diego Perotti è di alto livello: 5 partite, 3 gol e 2 assist; e lo scettro di rigorista ereditato dalla Leggenda con il numero 10 che pochi giorni fa ha spento 40 candelabri per il suo compleanno.
Questa sarà la stagione di El Monita Diego Perotti, un danzatore del gioco del calcio.



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